Enio Home Page

 

Presepe Vivente

 

Venerdì Santo

 

Il Chiacchierino

 

Festa del Majio

 

Gran Sasso

 

Statua Taccone

 

Agriturismo Il Feudo

 

87° Compleanno

 

Il Pastore

 

 INDICE RIFERIMENTO

Chieti- La Domenica delle Palmeright

a  Chieti  2013

La processione della Domenica delle Palme

Domenica delle Palme. La Chiesa ricorda l'ingresso di Gesù a Gerusalemme nei giorni che precedettero la sua Passione, Morte e Resurrezione. In tutto il mondo cattolico questa giornata si celebra rievocando questo episodio dei Vangeli, dando il via alla Settimana Santa. Anche a Chieti, in tutte le parrocchie, si sono svolte processioni, più o meno lunghe, per arrivare in chiesa portando i ramoscelli d'ulivo, simbolo della pace e le palme.

 

 

 

Oggi, ventiquattro Marzo duemilatredici, i fedeli del quartiere Madonna degli Angeli riuniti in occasione della Processione della Domenica delle Palme. La parrocchia della Madonna degli Angeli, a cui fanno riferimento le immagini nella galleria fotografica, oggi si è ritrovata presso la spianata di fronte ai campi da tennis di Chieti, percorrendo parte di Via Madonna della Vittoria e parte di Via Majella per poi giungere nel piazzale retrostante la Chiesa, dove si è svolta la santa messa. Questa e stata la prima Settimana Santa in cui la comunità cristiana è stata guidata dal nuovo Papa Francesco. Sarà poi lui, il Giovedì Santo, a compiere il gesto della lavanda dei piedi, come fece Gesù durante l'ultima cena.

 

 

 

Noi oggi festeggiamo l’entrata messianica di Gesù a Gerusalemme; in ricordo del suo trionfo, benediciamo le palme e leggiamo il racconto della sua passione e della sua morte. È il profeta Isaia con il suo terzo cantico sul servo sofferente di Iahvè che ci prepara ad ascoltare questo passo del Vangelo. La sofferenza fa parte della missione del servo. Essa fa anche parte della nostra missione di cristiani. Non può esistere un servo coerente di Gesù se non con il suo fardello, come ci ricorda il salmo di oggi. Ma nella sofferenza risiede la vittoria. “Egli spogliò se stesso, assumendo la condizione di servo, umiliò se stesso, facendosi obbediente fino alla morte, e alla morte di croce”. E, come il suono trionfale di una fanfara, risuonano le parole che richiamano l’antico inno cristiano sulla kenosi citato da San Paolo: “Per questo Dio l’ha esaltato al di sopra di tutto”. L’intera gloria del servo di Iahvè è nello spogliarsi completamente, nell’abbassarsi, nel servire come uno schiavo, fino alla morte. La parola essenziale è: “Per questo”. L’elevazione divina di Cristo è nel suo abbassarsi, nel suo servire, nella sua

 

 

solidarietà con noi, in particolare con i più deboli e i più provati. Poiché la divinità è l’amore. E l’amore si è manifestato con più forza proprio sulla croce, sulla croce dalla quale è scaturito il grido di fiducia filiale nel Padre. “Dopo queste parole egli rese lo spirito”, e noi ci inginocchiamo - secondo la liturgia della messa - e ci immergiamo nella preghiera o nella meditazione. Questo istante di silenzio totale è essenziale, indispensabile a ciascuno di noi. Che cosa dirò al Crocifisso? A me stesso? Al Padre?

 

 

Per la visione di queste pagine web, usare Firefox 3.0 e seguenti

 

    Foto Processione   Enio Home Page  INDICE DI RIFERIMENTO

 
  

  Return to Top    

@nonnoEnio