Eremo di Frà
Nicola – Isola Gran Sasso d’Italia (TE)
L’Eremo
di Fra Nicola, più conosciuto con il nome di Grotta di Frattagrande, è
un piccolo abitacolo situato nella frazione di Pretara, a breve distanza
da Isola del Gran Sasso. Si tratta di una minuscola chiesetta quasi
incastonata nella roccia, costruita dall’ultimo eremita del Gran Sasso,
che vi trascorreva le sue giornate in meditazione. Fra Nicola Torretta,
nacque a Picciano (PE) nel 1803, e fin dal 1825 abbandonò la benestante
casa paterna e una vita che non rispecchiava affatto i suoi principi di
carità, umiltà, fraternità, per ritirarsi presso i ruderi del Castello
di Pagliara. “Nell’anno di nostra salute 1825 abbandonai la mia casa
paterna, e presi l’abito da eremita, in Santa Maria di Pagliara, la
domenica 7 settembre 1825. Mi furono riconsegnate quattro chiese da
ristabilire.” Le chiese di cui si parla si possono chiamare “alpine” e
si trovano sulla catena del Gran Sasso d’Italia nel circondario di
Isola. Quella di San Nicola, è sita davanti al celebre costolone del
Monte Corno, Santa Colomba si nasconde nel fitto del bosco dell’omonima
montagna, Santa Maria di Pagliara svetta sulla cime del colle a destra
di Pretara e in ultimo la chiesa di San Cassiano nei pressi di Cesa di
Francia, qui l’eremita si trattenne per molti anni approntandovi un
organo, un presepe perpetuo e un romitorio per la sua permanenza.
Alcune testimonianze:
“Il tratto dal convento all’eremitaggio di San
Cassiano e da qui a Cesa di Francia è tutto disseminato di croci messe
da Fra Nicola. Ogni dieci metri una croce, e ogni croce porta una
scritta sopra una tavoletta, inchiodata dove si incrociano i bracci.”
“Tutto costruiva con le proprie mani, anche l’organo. Lavorava da
muratore, da scalpellino, da fabbro ferraio… Faceva il falegname, lo
stagnino, il pittore.” Il noto eremita morì il 23 Febbraio 1886 e le sue
spoglie furono deposte nella chiesetta che lui stesso aveva costruito,
precisamente sotto l’organo. Nel 1996, dopo dieci anni, con un ufficiale
rito di esumazione le spoglie dell’eremita furono traslate nella
sacrestia della Chiesa parrocchiale di Pretara.
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